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PNRR: la situazione delle infrastrutture in Italia e come NTI Italy può aiutare le società di ingegneria

Construction GIS & Infrastructure

Il PNRR è un argomento di grande attualità, sul quale NTI Italy vuole fare chiarezza: ce ne parla Marco Martens, Senior Application Engineer.

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Sin dall’inizio della scelta del governo centrale di avviare il PNRR, NTI Italy ha affiancato i propri clienti nello sviluppare le più avanzate tecnologie e procedure necessarie per affrontare la sfida della sua attuazione. Per capire tale processo è doveroso descrivere cosa sia avvenuto nel sistema economico italiano delle costruzioni in questi ultimi cinque anni, dal 2017 ad oggi, partendo dal PNRR.

PNRR: che cos’è e cosa sapere

PNRR: una definizione

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il piano di investimenti pubblici e privati presentato dal Governo italiano nel 2021 alla Unione Europea per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia di COVID-19 e promuovere la ripresa e la resilienza del Paese. Il PNRR ha previsto una serie di interventi in diverse aree strategiche, come l’innovazione, la digitalizzazione e le infrastrutture, che dovrebbero contribuire a sostenere l’economia italiana e a creare nuovi posti di lavoro.

Il PNRR mira a rafforzare la competitività del Paese e stabilisce misure di sostegno alle imprese, come ad esempio finanziamenti agevolati e sgravi fiscali, per aiutarle a superare la crisi economica causata dalla pandemia; prevede interventi a sostegno delle famiglie, come ad esempio il bonus baby-sitter e il bonus vacanze, per aiutarle a far fronte alle difficoltà economiche causate dalla pandemia.

Con un impegno di spesa di circa 223 miliardi di euro, di cui circa 31 miliardi sono allocati per le infrastrutture e la mobilità sostenibile[1], il PNRR rappresenta un onere per le finanze pubbliche e potrebbe incontrare difficoltà nella sua attuazione e subire ritardi a causa di problemi organizzativi o di altro tipo.

Riguardo agli investimenti totali sulle infrastrutture, PNRR compreso, si prevedono 300 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni.  Tali investimenti riguardano strade e autostrade (83,5 miliardi), ferrovie e nodi urbani (147,4 miliardi), porti (10,1 miliardi), aeroporti (3,2 miliardi), trasporto rapido di massa nelle città metropolitane (32,6 miliardi) e ciclovie (2,6 miliardi)[2]. Il 40 % di tali investimenti sono previsti per il Sud, per sanare il divario di dotazione infrastrutturale con il Nord Italia[3].

PNRR: i punti critici

Molte sono le criticità emerse in questo ultimo anno 2022 sulla attuazione del PNRR e si concentrano su due questioni principali:

  • La prima questione è quella relativa alla guerra ancora in corso tra Russia e Ucraina e alle sue conseguenze economiche. L’aumento del costo dell’energia e delle materie prime pone inevitabilmente delle difficoltà e dei ritardi nella realizzazione di opere e progetti, così come erano stati definiti originariamente.
  • La seconda questione, collegata in parte alla prima, riguarda i tempi di attuazione del piano. Il governo attuale ha evidenziato i ritardi nella realizzazione dei progetti previsti ponendo l’attenzione, oltre che sul rincaro dei costi, anche sulla lentezza delle procedure rispetto alla rigidità del cronoprogramma. Un tema che a partire dal 2023 si farà più pressante perché molti investimenti entreranno nel vivo della loro messa a terra.

Lo stato attuale del PNRR

La Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, presentata al Parlamento il 5 ottobre 2022, ha evidenziato quale sia l’attuale realtà di adozione nei diversi settori macroeconomici, in particolare al capitolo 3.1.4 si descrive la situazione riguardo a infrastrutture ferroviarie, porti e investimenti urbani[4].

Con riferimento ai servizi ferroviari per passeggeri e merci a lunga percorrenza nella rete ad Alta Velocità delle regioni meridionali, è prevista l’aggiudicazione degli appalti per la costruzione della ferrovia ad alta velocità sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania. Vi è poi una prima importante scadenza dell’investimento per i sistemi di sicurezza e di segnalazione del trasporto ferroviario, che equipaggerà 3.400 km di ferrovia entro il 2026 dei sistemi di sicurezza ERTMS, cioè rispondenti agli standard del sistema europeo di gestione dei trasporti ferroviari, al fine di garantire maggiore sicurezza e interoperabilità dei treni anche con le reti europee.

Con riferimento al sistema portuale, entro il 2022 è prevista l’entrata in vigore della semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica delle autorità portuali. La semplificazione prevede in particolare che le autorità portuali adottino i documenti di pianificazione strategica di sistema (DPSS) e i piani regolatori portuali (PRP).

Con riferimento, infine, alle misure dirette a trasformare le grandi aree urbane in smart city e realtà sostenibili, il traguardo è conseguito con l’approvazione da parte del Ministero dell’Interno dei piani di investimenti per progetti di rigenerazione urbana presentate dalle Città Metropolitane.

L’elenco definitivo dei 31 Piani Urbani Integrati (PUI) presentati dalle Città Metropolitane e selezionati ai fini del finanziamento è stato individuato con decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia, del 22 aprile 2022. È stato altresì sottoscritto il protocollo volto a definire la strategia di investimento del Fondo dei fondi della BEI per i Piani urbani integrati, destinato a sostenere interventi nelle iniziative di rigenerazione delle aree degradate delle città metropolitane.

In questo scenario così complesso, critico e dinamico per la gestione delle grandi opere infrastrutturali hanno avuto ruolo determinante le due grandi novità introdotte dal D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, Codice dei contratti pubblici:

  • La gestione partecipativa e condivisa del processo decisionale di approvazione tramite il DP (Dibattito Pubblico), introdotto dall’articolo 22.
  • La digitalizzazione della gestione dell’intero ciclo di vita del bene costruito, ovvero del BIM (Building Information Modeling), introdotto dall’articolo 23.

Entrambe le due innovazioni sono vere e proprie rivoluzioni culturali, strumentali e procedurali. Per diventare operative tali nuove metodologie hanno necessitato di successivi decreti attuativi ed emanazione di linee guida, con l’obiettivo di semplificare le procedure e rendere più trasparente la partecipazione dei cittadini e competitiva la selezione dei fornitori.ueste due nuove procedure sono andate avanti in parallelo negli ultimi cinque anni.

Il DP per la disciplina dei criteri per l’individuazione delle grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale è stato regolamentato con il DPCM 10 maggio 2018, n.76, Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico. DL 31 maggio 2021, n.77, art.46 comma 1, convertito con modificazioni, nella L. 29 luglio 2021, n.108, recante “Governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”. Il DP è stato quindi avviato dal primo gennaio 2022[5] ed è attualmente in applicazione per le più importanti grandi opere pubbliche in Italia, dalla Alta Velocità Salerno Reggio Calabria, alle tante nuove strade Anas e al Nuovo Stadio di Milano.

In alcuni casi la gestione del conflitto con le comunità locali non è stata superata durante il dibattito pubblico ed è stato necessario ricorrere al TAR e al Consiglio di Stato per sbloccare la legittima opposizione delle istanze di comitati e associazioni. Clamoroso è il caso del Nodo di Bari, attualmente ancora in fase di discussione nelle aule di giustizia amministrativa[6].

PNRR e BIM: il ruolo di NTI Italy

Il BIM è una metodologia per la progettazione, la costruzione e la gestione di edifici e infrastrutture che prevede l’utilizzo di modelli digitali integrati e condivisi. Il BIM permette di ottenere una maggiore efficienza e qualità nella progettazione e nella costruzione, riducendo i tempi e i costi. L’obbligatorietà del BIM è stata introdotta con il primo decreto attuativo, DM 560/2017, detto Baratono dal nome del Dirigente che ha strenuamente portato avanti questo progetto nella PA. Successivamente è stato riscritto con il DM 312/2021 per renderlo congruente alle concorrenti norme tecniche UNI 11337. In prima battuta nel 2017 fu stilato un primo cronoprogramma per il progressivo utilizzo del BIM a secondo del valore dell’opera in appalto. Successivamente, per favorire la PA le date sono state traslate di un anno. Attualmente dal 1° gennaio 2023 è obbligatorio per gare sopra la soglia europea di 5.2 milione di euro, con esclusione di manutenzione ordinaria e straordinaria.

L’utilizzo del BIM è stato oggetto di forte discussione politica in quanto alcuni hanno sollevato preoccupazioni per quanto riguarda la privacy e la sicurezza dei dati raccolti attraverso i modelli digitali. Altri hanno invece sottolineato i vantaggi dell’utilizzo del BIM in termini di efficienza, di condivisione e di qualità delle opere realizzate. Il PNRR ha previsto l’utilizzo del BIM per alcuni dei progetti di investimento finanziati, al fine di ottenere maggiore efficienza e qualità nella realizzazione delle opere.

Per rendere più efficace il percorso approvativo e in linea con il cambiamento delle fasi progettuali imposto dal Codice dei Contratti Pubblici D.lgs. 50/2016 a agosto 2021 sono state pubblicate le Linee Guida per il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica delle opere pubbliche (PFTE[7]. Il PFTE rappresenta un livello di progettazione rinnovato per contenuti e metodologia, che nella disciplina per l’attuazione del PNRR consente alle stazioni appaltanti di usare una procedura integrata per aggiudicare la realizzazione dell’opera. Anche in questo testo è citato l’uso di “metodi e strumenti elettronici”, ovvero del BIM, come previsto dal comma 13 dell’articolo 23 del citato Codice de dei Contratti Pubblici D.lgs. 50/2016.

L’Oice da cinque anni monitora lo stato di avanzamento dell’utilizzo del BIM e ogni anno a febbraio pubblica i dati statistici che riassumono come i tre attori principali, ovvero Società di Ingegneria, Imprese ed Enti pubblici privati appaltanti abbiamo seguito il decreto Baratono[8]. Da tale analisi si evince che, in un contesto generale caratterizzato da alti e bassi, e da una pandemia globale che ha paralizzato commercio ed economia mondiali, il numero di bandi richiedenti l’utilizzo del BIM hanno registrato un calo del -4,6% dopo la crescita del 2020 (+17,2% sul 2019) ed una relativa riduzione degli importi del -49,4% nell’anno appena trascorso. Questo calo è dovuto non tanto a una mancata adozione del metodo, ma a una diminuzione del -7,9% del numero totale di bandi per S.A.I rispetto all’anno precedente. Ciò ha portato a un conseguente abbassamento dell’importo totale investito del -11,6%.

Inoltre, in parallelo stiamo assistendo ad una progressiva e continua maturazione dello strumento principale di condivisione delle informazioni di tipo BIM per le Infrastrutture, ovvero lo standard dell’Industry Foundation ClassesIFC, il formato aperto per l’interoperabilità tra le applicazioni BIM, che ora supporta i Domini del BIM orizzontale, o BIM per le Infrastrutture. In luglio 2022 BuildingSMART International ha rilasciato come Production Standard la versione 4.3 di IFC per strade, ferrovie, ponti e gallerie[9].

Questa innovazione, recepita dal modo produttivo positivamente, ha aperto la strada alla ulteriore maturazione degli strumenti digitali dedicati. In particolare, la piattaforma Autodesk Civil 3D, prodotto di punta della Suite AEC Autodesk fornita da NTI Italy, ha implementato immediatamente tale nuovo standard[10].

In questo quadro legislativo e attuativo così complesso si inerisce una novità inaspettata, che cambia di nuovo le carte in tavola. Il Consiglio dei Ministri, venerdì 16 dicembre 2022, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, in attuazione dell’articolo 1 della Legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici.

Il nuovo futuro Codice muove da due principi cardine, stabiliti nei primi due articoli:

  • il “principio del risultato”, inteso quale interesse pubblico primario del Codice medesimo, che afferisce all’affidamento del contratto e alla sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza;
  • il “principio della fiducia” nell’azione legittima, trasparente e corretta della P.A., dei suoi funzionari e degli operatori economici.

A partire da questo gennaio 2023 entreranno quindi in vigore nuove regole e tra le principali innovazioni introdotte dalla legge delega si segnalano questi 5 seguenti punti:

  • La digitalizzazione è il motore per modernizzare l’intero sistema dei contratti pubblici e la gestione del ciclo di vita dell’appalto. Si definisce un “ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale” i cui pilastri si individuano nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici, nel fascicolo virtuale dell’operatore economico, appena reso operativo dall’ANAC, nell’utilizzo di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici. Si realizza una digitalizzazione integrale in materia di accesso agli atti, in linea con lo svolgimento in modalità digitale delle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici;
  • La pianificazione e programmazione diventano strumenti fondamentali. Si prevede l’inserimento dell’elenco delle opere prioritarie nel Documento di economia e finanza (DEF), a valle di un confronto tra Regioni e Governo; la riduzione dei termini per la progettazione; l’istituzione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici di un comitato speciale appositamente dedicato all’esame di tali progetti; un meccanismo di superamento del dissenso qualificato nella conferenza di servizi mediante l’approvazione con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;
  • L’appalto integrato diviene possibile senza i divieti previsti dal precedente Codice. Il contratto potrà quindi avere come oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Sono esclusi gli appalti per opere di manutenzione ordinaria;
  • Le Stazioni Appaltanti, per tenere conto del caro materiali e della revisione dei prezzi, dovranno obbligatoriamente inserire, nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, un regime obbligatorio di revisione dei prezzial verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta, compresa la variazione del costo derivante dal rinnovo dei contratti collettivi.
  • Secondo i nuovi principi di compatibilità ecologica, si dovrà garantire l’aumento del grado di ecosostenibilità degli investimenti pubblici. Saranno quindi definiti nuovi CAM criteri ambientali minimi, differenziati per tipologie ed importi di appalto.

Fatte queste ampie premesse sullo stato di avanzamento del PNRR, NTI Italy ha avviato progressivamente dal 2017, anno di approvazione del primo decreto Baratono, i più avanzati strumenti di supporto alla progettazione e alla condivisione dei processi in ingegneria civile e in architettura, grazie alla digitalizzazione del controllo di commessa tramite i software della suite AEC e all’utilizzo prima di BIM 360 e ora di Autodesk Construction Cloud come piattaforma di condivisione delle informazioni, in ogni fase del ciclo di vita del bene costruito. Secondo la norma UNI 11337 sul BIM NTI Italy fornisce quindi supporto alla adozione dell’Ambiente di Condivisione DatiACDat, che è l’insieme di raccolta organizzata dei dati relativi a modelli ed elaborati digitali, riferiti ad una singola opera o ad un singolo complesso di opere. Tale sistema combina una tecnologia di nuova generazione, una rete consolidata di professionisti e imprese, nonché potenti strumenti di analisi predittiva che consentono alle aziende di gestire in modo ottimale tutte le fasi del processo di costruzione.

NTI Italy ha creato un gruppo di tecnici certificati BIM Specialist, BIM Coordinator e BIM Manager, secondo la Parte 7 delle norme UNI 11337, capaci di seguire passo-passo il cliente in ogni fase del progetto, dal rilievo della nuvola di punti alla modellazione completa del solido infrastrutturale in 7 dimensioni alla sua condivisione in realtà aumentata. NTI Italy offre ai propri clienti che affrontano le sfide del PNRR servizi di formazione sul BIM sia verticale (Architettonico basato su Revit) che lineare (Infrastrutturale, basato su Civil 3d), in presenza e da remoto, con percorsi di certificazione, corsi di training generici o specifici, dove la interoperabilità e la interdisciplinarità sono fattori fondamentali. NTI Italy affianca i clienti a scrivere gli Standard, il Piano di Gestione Informativa, il Capitolato Informativo e a creare il modello federato in formato IFC, corredando ogni componente dei corretti Property Set, in accordo ai livelli di dettaglio LOD necessari alla gestione futura dell’opera costruita.

Ogni anno NTI Italy organizza un evento dedicato chiamato BIM Conference, durante la quale invita i propri clienti a mostrare le storie di successo. Questo appuntamento, che è una vetrina importante all’interno del mercato italiano delle infrastrutture e dell’architettura, diventa anno dopo anno più ampio e diffuso. Sono invitati i migliori influencer, i BIM Manager più famosi, gli Studi più prestigiosi e le aziende all’avanguardia, si alterneranno presentando progetti e case study reali, analizzandone criticità e punti di forza.

Particolarmente interessante è la storia della Funivia di Cortina per i campionati del Mondo 2021. Un altro esempio di successo è stato l’affiancamento alla modellazione della ferrovia Alta Velocità Roma Napoli, mostrata ad uno dei tanti webinar dedicati alle infrastrutture, che hanno cadenza trimestrale e diffusione su tutti i canali social di NTI Italy.

In definitiva NTI Italy offre ai suoi clienti un set completo di servizi per garantire il conseguimento del risultato nei termini di costi e tempi prefissati, secondo le ristrettive ed altamente vincolanti regole del PNRR. NTI Italy contribuisce così alla ripresa economica del Sistema Italia.

Fonti

[1]https://www.ilmessaggero.it/economia/news/recovery_plan_fondi_ue_bonus_ecologia_sanita_scuola_piano_ultime_notizie_oggi_12_gennaio_2021-5694817.html

[2] https://www.edilportale.com/news/2022/05/lavori-pubblici/infrastrutture-300-miliardi-di-euro-di-investimenti-nei-prossimi-10-anni_88946_11.html

[3] https://politichecoesione.governo.it/it/strategie-tematiche-e-territoriali/strategie-territoriali/clausola-40-risorse-pnrr-mezzogiorno/

[4] https://www.governo.it/sites/governo.it/files/2022_RelazionePARLAMENTO_Sez_I.pdf

[5] Il sito del MIT indica il totale delle grandi opere di interesse nazionale che attualmente sono andate a Dibattito Pubblico. Otto risultano in atto, nove risultano terminati. https://www.mit.gov.it/documentazione/cndp-commissione-nazionale-dibattito-pubblico

[6]https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/12/18/news/nodo_ferroviario_di_bari_il_consiglio_di_stato_sblocca_i_lavori_sospesa_lefficacia_dello_stop_imposto_dal_tar-379623401/

[7] https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/pnrr-pubblicate-le-linee-guida-per-il-progetto-di-fattibilita-tecnica-ed

[8] https://www.oice.it/740701/2022-oice-5-rapporto-gare-bim-2021

[9] https://www.buildingsmart.org/the-status-of-ifc-4-3-and-the-benefit-of-further-extensions-as-ifc-4-4/

[10] https://www.gisinfrastrutture.it/2022/10/pronta-lestensione-ifc-4-3-per-autodesk-civil-3d-un-passo-avanti-nellintegrazione-bim/